Una 17enne ha inventato un’app per permettere ai bambini sordi di guardare i cartoni

Una 17enne ha inventato un’app per permettere ai bambini sordi di guardare i cartoni

 

 

Come fa un bambino sordo a godersi appieno un cartone animato se non riesce a capire le battute che si scambiano i personaggi o, quando ci sono, non riesce a leggere i sottotitoli?

È quello che si è chiesta Mariella Satow, 17enne angloamericana, mentre stava cercando di imparare da sola la lingua dei segni. A causa della pandemia la ragazza ha trascorso, a partire dall’estate del 2020, molto tempo a New York, nonostante viva abitualmente in Inghilterra. Durante il periodo di restrizioni, costretta a casa come il resto della popolazione, Mariella ha cercato in rete dei film che avessero dei sottotitoli nella lingua dei segni, desiderosa di imparare a padroneggiarla.

È così che si è accorta di quanti limiti e difficoltà ci siano per una persona sorda quando decide di guardare una serie o un documentario. “Io e mia sorella eravamo avide osservatrici di cartoni quando eravamo più piccole, non avrei mai potuto immaginare un’infanzia senza”, ​​ha detto alla BBC. Motivo per cui Satow si è impegnata a creare un’app in grado di sottotitolare i film per bambini con il linguaggio dei segni, e colmare così una grossa lacuna presente nella nostra società nei confronti delle persone sorde. Le ci è voluto un anno per sviluppare la tecnologia che aveva in mente ma alla fine ce l’ha fatta, soprattutto grazie all’aiuto della comunità sorda e degli insegnanti dell’ASL (American Sign Language).

L’app si chiama SignUp e ad ora funziona solo su Disney Plus. Un punto di partenza assolutamente non casuale. L’idea principale di Mariella era quella di aiutare prima di tutto i bambini e partire da una piattaforma particolarmente proiettata sul divertimento dei più piccoli è apparsa come la scelta più giusta e ovvia. SignUp è un’estensione gratuita di Google e funziona così: durante la visione del contenuto, nell’angolo dello schermo in basso appare un piccolo box, con un’interprete della lingua dei segni che traduce in simultanea. Una soluzione sorprendentemente semplice e che risolve più di un problema. Spesso le persone sorde, infatti, nonostante i film siano sottotitolati, fanno fatica a stare al passo con la trama, perché il testo scorre troppo velocemente. Accade soprattutto per le fasce d’età più piccole, che magari stanno ancora imparando a leggere e comprendere i testi.  “Vedere mio figlio essere in grado di sedersi e capire il film e vedere cose che non ha visto prima in otto anni, è incredibile”, ha detto il padre di Toby, un bambino sordo.

Insomma, il contributo di Mariella ha dato molto alla comunità di non udenti e continuerà a darlo. La 17enne ha già rivelato quale sarà il suo prossimo obiettivo: realizzare una versione dell’app nella lingua dei segni britannica (BSL) e coinvolgere questa volta altre piattaforme come Netflix e Amazon Prime.

“Penso che l’accessibilità sia così importante, in generale, e questo sembra un bisogno piuttosto fondamentale. Ci sono stati così tanti commenti, qualcuno mi ha detto -non posso credere che questo non esistesse prima-, il che è sorprendente, ho pensato, perché è così utile”, ha concluso Satow.

 

2 marzo 2022

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