Un nuovo insegnante di sostegno per gli alunni: l’intelligenza artificiale

Un nuovo insegnante di sostegno per gli alunni: l’intelligenza artificiale

Dall’entrata di ChatGPT e delle varie intelligenze artificiali nelle nostre vite, molti sono i settori che hanno iniziato a temere per lo svolgersi ordinario delle loro attività. Tra questi, il campo dell’istruzione è tra quelli più in allarme per quanto riguarda l’utilizzo di bot e supporti tecnologici, tanto che negli Stati Uniti è stato bandito il celebre chatbot ChatGPT, con il timore che gli alunni possano fargli fare tutti i loro compiti o che fornisca informazioni sbagliate o imprecise.  Il divieto si è diffuso per tutti i 50 Stati membri, ma come per ogni regola si è creata da subito l’eccezione: i campus privati della Khan Lab School di Palo Alto e Mountain View hanno accolto nelle loro aule una versione speciale di questa tecnologia. Con una grande premessa: sottolineare la fallibilità del bot.  “Sono ancora molto giovane, quindi a volte faccio degli errori”, dice il chatbot utilizzato, chiamato Khanmigo, in una finestra pop-up. “Se mi sorprendi a fare un errore… premi il pollice in giù”. Questo è il messaggio che gli alunni della scuola elementare di Khan Lab School di Palo Alto e Mountain View trovano ogni volta che si approcciano al loro bot per svolgere dei compiti.

Khanmigo è stato sviluppato in collaborazione con OpenAI, la start-up che ha creato la tecnologia per l’ultima versione di ChatGPT. Alla base c’è l’idea che, piuttosto che risolvere un problema di matematica per uno studente, come potrebbe fare ChatGPT se glielo chiedessero, Khanmigo è programmato per agire come “un tutor attento che ti farà effettivamente progredire nel tuo lavoro”. Ad affermarlo è Salman Khan, il tecnologo ed educatore che si occupa della presenza del bot negli istituti. “Speriamo di dimostrare quanto Khanmigo possa essere positivo”, ha dichiarato in un’intervista a The Washington Post. 

Pur riconoscendo che ci sono “reali preoccupazioni” riguardo all’IA, Salman Khan ritiene che i benefici siano di gran lunga superiori ai rischi. Interagendo continuamente con minori, Khanmigo è stato realizzato con filtri e moderazioni, più forti di quelli di ChatGPT. Il chatbot di Khanmigo ricorda agli studenti che i loro insegnanti possono vedere ciò che scrivono. E se digitano qualcosa di “sbagliato”, come una parolaccia o un sentimento violento, gli insegnanti e i genitori vengono avvisati.

Riguardo ad esercitazioni e test, la regolazione da parte degli istituti è fondamentale. Nella scuola superiore Khan Lab di Mountain View, un insegnante di storia di prima superiore ha sottolineato ai propri studenti come siano loro stessi i primi responsabili di verificare qualsiasi informazione ottenuta da Khanmigo. Secondo il professore, Khanmigo va visto semplicemente come una fonte, che va sempre citata e ricontrollata, nello stesso modo in cui lo si fa con un libro di storia.

Accorgimenti e strategie che, anche se possono essere imperfette, aiutano nella convivenza con l’intelligenza artificiale che, lo vogliamo o meno, è già parte della nostra realtà.

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