28 Dic Un miliardo di investimenti per il futuro. Il programma NATO
Quello che sta per arrivare sarà un anno decisivo per l’innovazione e la tecnologia. Tra i grandi investitori spiccherà una vera e propria istituzione: nel 2023, infatti, l’Alleanza atlantica lancerà il suo acceleratore per tecnologie di frontiera, Diana, e persino un fondo innovazione.Diana è un programma per reclutare aziende innovative in campi come intelligenza artificiale, robotica, biotecnologie, quantum computing (ovvero una tecnologia emergente che sfrutta le leggi della meccanica quantistica per risolvere problemi troppo complessi per i computer classici), cybersecurity e spazio, che saranno finanziate tramite un fondo da un miliardo di euro. “L’idea è di stabilire chi saranno gli innovatori che lavoreranno con noi in tempo per il summit”, spiega Phil Lockwood, a capo dell’unità di innovazione, riferendosi al vertice della Nato in programma a giugno del 2023 a Vilnius, in Lituania. Pochi mesi dopo, ad aprile 2023, è prevista la prima delle tre gare per selezionare le startup.
“Non possiamo continuare con le vecchie maniere burocratiche di fare business – ha dichiarato il vice segretario generale dell’Alleanza, Mircea Geoană -. La velocità di trasformazione è talmente intensa, la competizione è talmente intensa. E dobbiamo lavorare con il settore privato, che oggi produce la tecnologia che serve anche al settore della difesa”.
Dopo Diana, che sceglierà le startup più meritevoli, entrerà in gioco il Fondo innovazione da un miliardo di euro, il primo fondo di venture capital sovrano multinazionale che, secondo il vice della NATO Geoană servirà come punto di partenza per le realtà selezionate.“Se gli innovatori saranno selezionati da Diana, potranno accedere al nostro denaro e quando saranno maturi, potranno andare sul mercato o dai più grandi fondi di venture capital”.
I settori a cui il programma si rivolge, come intelligenza artificiale e robotica, sono quelli del futuro, con il quale l’Alleanza vuole rispondere in modo compatto agli investimenti cinesi sotto forma di capitali affidabili e attraverso cui, sempre secondo il vice Geoană, “si vogliono anticipare le tendenze di lungo termine”.
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