Thymia, il videogioco che aiuta a diagnosticare e curare la depressione

Thymia, il videogioco che aiuta a diagnosticare e curare la depressione

 

Spesso i videogiochi sono visti come una distrazione, un qualcosa che allontana i ragazzi dalla vita reale, dalla socialità, software che possono portare ad isolamento, solitudine e persino depressione.

Nonostante questa sia solo una visione parziale e sia stato dimostrato che alcune delle proposte degli ultimi anni aiutino nell’interazione e nello sviluppo di softs skills come lavoro di squadra e capacità di adattamento, è altresì verificato che giocare può indurre a una dipendenza tale da portare a sbalzi d’umore, solitudine e depressione.

Da queste considerazioni nasce Thymia, un videogioco ideato per diagnosticare e curare la depressione. Un team di scienziati ha infatti progettato un videogioco che, attraverso l’intelligenza artificiale, monitora e aiuta a trattare i disturbi depressivi.

 

I pazienti devono semplicemente giocare a un tradizionale videogioco ma con un sottofondo neuropsicologico progettato per misurare quelli che possono essere letti come tratti depressivi. Il software, ad esempio, analizza la voce del paziente, lo sguardo e le microespressioni insieme a “misure comportamentali”, tra cui i tempi di reazione durante il videogioco, la memoria e gli errori connessi. L’intelligenza artificiale elabora questi dati e crea dei modelli utilizzati per le diagnosi.

 

Thymia è stato pensato per monitorare i pazienti sul lungo periodo, con l’intento di avere un quadro più completo possibile del comportamento di ciascuno di loro. A Thymia, poi, va associato un team di esperti capaci di interpretare le informazioni fornite dal software e di individuare anche altri aspetti più soggettivi del singolo caso.

 

Il progetto fino ad ora è stato sperimentato su circa 2mila persone in due università di Londra, e con questi dati si è andata a migliorare e rafforzare l’efficacia dell’AI che aiuta nella valutazione dei disturbi dei pazienti.

“L’attuale sistema di diagnosi è difettoso in molti aspetti”- dice la dottoressa Emilia Molimpakis, CEO e co-fondatrice di Thymia- “I medici di base non hanno tempo, i sistemi esistenti, basati su questionari soggettivi che sono incredibilmente distorti, sono inefficaci. Inoltre non c’è un follow-up tra gli appuntamenti. Thymia è il primo sistema che garantisce obiettività e utilizza diversi dati per creare un modello accurato e robusto».

 

L’obiettivo della dottoressa Molimpakis e di tutto il team di Thymia è proprio quello di aiutare i medici a individuare la depressione molto più velocemente attraverso dei dati oggettivi. “Attualmente ci vogliono anni per una diagnosi, noi vogliamo ridurla a settimane. Inoltre vogliamo aiutare i medici a trovare il corretto trattamento per ogni paziente”.

Thymia non va vista, quindi, come l’unica e sola strada per trattare la malattia, ma come un ulteriore strumento per la lotta ai disturbi depressivi.

30 marzo 2022

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