Regno Unito, l’Intelligenza Artificiale arriva in Parlamento

Regno Unito, l’Intelligenza Artificiale arriva in Parlamento

E se un robot entrasse in politica? No, non stiamo parlando di un film horror o di un futuro distopico, ma di un’intelligenza artificiale che lo scorso ottobre ha fatto il suo ingresso nelle stanze del potere. Non si trattava di un bizzarro candidato, ma di una sorta di “opera artistica” accolta alla Camera dei Lord, la camera alta del Parlamento britannico, per raccontare l’importanza delle intelligenze artificiali (IA) nel settore creativo. L’androide, che afferma di essere il primo artista robotico ultra-realistico al mondo, si chiama Ai-Da, un richiamo alla pioniera dell’informatica del XIX secolo Ada Lovelace.

“Sono in grado di parlare anche se non ho esperienze soggettive, e dipendo da programmi informatici e algoritmi che non sono affatto vivi. Nonostante questo, posso comunque creare arte”, ha esordito il robot ideato da Aidan Meller, gallerista specializzato in opere rare di arte contemporanea, modernista e antica.

Ai-Da è stata creata in collaborazione con i professionisti di Engineered Arts, azienda leader nel Regno Unito nella progettazione e produzione di robot umanoidi da intrattenimento, e tramite algoritmi di intelligenza artificiale creati da esperti dell’Università di Oxford. Il robot può “vedere” grazie a due telecamere, una per occhio, collegate a un sistema di visione computerizzato che viene poi interrogato da un algoritmo di intelligenza artificiale e può formulare frasi e discorsi, così come ha fatto alla Camera dei Lord, dopo aver elaborato un’enorme mole di dati. 

“Il ruolo della tecnologia nella creazione dell’arte continuerà a crescere, poiché gli artisti troveranno nuovi modi di usare la tecnologia per esprimersi, riflettere ed esplorare il rapporto tra tecnologia, società e cultura”, ha dichiarato Ai-Da nel suo debutto alla camera. Tuttavia, ha continuato l’ospite, la robotica nell’arte non va trattata come una minaccia, ma come un ulteriore strumento per fare arte. Com’era stato due secoli fa per la fotografia, che aveva creato allarmismi nel mondo della pittura, secondo Ai-Da anche in questo caso le varie forme artistiche continueranno a sopravvivere, o meglio a convivere, senza che una determini la fine dell’altra. 

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