Non si smette mai di imparare! Apprendere oltre i 50 anni è scientificamente provato

Non si smette mai di imparare! Apprendere oltre i 50 anni è scientificamente provato

“Non si finisce mai d’imparare”, avremo sentito dire spesso. E per fortuna non è solo un detto, ma un’espressione che è stata provata scientificamente da un recente studio. Una ricerca dell’Università di Bonn, infatti, ha lavorato sull’apprendimento di nuove competenze dimostrando che le prestazioni mentali, la fiducia in sé stessi, la resilienza psicologica e il benessere non hanno un limite di tempo per essere imparate o migliorate, ma si possono apprendere a tutte le età. Lo studio è stato portato avanti su lavoratori ultra 50enni per dimostrare come, anche lavorativamente parlando, si possono continuare ad acquisire nuove capacità e soft skills. È un’idea comune, infatti, che dopo una certa età il cervello sia “affaticato” e poco incline a imparare cose nuove, un pregiudizio che può aver gravato in varie occasioni, psicologicamente e lavorativamente, sui meno giovani. Ma gli scienziati hanno mostrato come, se c’è la volontà, sia esattamente il contrario.

Lo studio in questione ha coinvolto più di 800 partecipanti di età superiore ai 50 anni, sottoponendoli a sessioni di formazione su velocità mentale e concentrazione, percezione delle proprie competenze, autoefficacia e gestione dello stress. Subito dopo il completamento dei corsi di formazione e dopo altri 6 mesi, il team ha valutato gli effetti con questionari e test. I risultati hanno mostrato miglioramenti statisticamente significativi: ad esempio, nei partecipanti la velocità di elaborazione delle informazioni è aumentata in media da 2,42 bit al secondo prima della formazione a 2,65 bit al secondo sei mesi dopo o, ancora, la tendenza ad arrendersi di fronte al fallimento è diminuita da 5,12 a 4,53. L’altro aspetto sorprendente è stata la consapevolezza e il valore che la formazione ha ricoperto per i partecipanti dello studio: un sondaggio ha mostrato che oltre il 97% di loro raccomanderebbe la formazione ad altri.

E questa ricerca sarebbe stata confermata dai fatti. Secondo Eurostat quest’anno c’è stato un incremento di quasi due milioni di lavoratori tra i 55 e 64 anni rispetto al 2021, quando i lavoratori over 50 erano 4 milioni e 588mila. Sempre secondo i dati Eurostat, nello stesso periodo l’occupazione nella fascia più anziana è cresciuta anche in ambito europeo, precisamente di oltre 11 milioni di unità. 

Il timore dei dirigenti che i professionisti più anziani non sono più in grado di stare al passo con le innovazioni tecnologiche sarebbe, quindi, immotivato oltre che smentito dai dati sull’occupazione: «Nel mondo del lavoro, per molto tempo, ai dipendenti non è stata spesso offerta alcuna opportunità di ulteriore formazione dopo i 45 anni», ha dichiarato la professoressa Una Röhr-Sendlmeier del Dipartimento di psicologia dello sviluppo e dell’educazione dell’Università di Bonn. «Si presumeva che un simile investimento non sarebbe valso la pena, ma è stato contraddetto dai risultati della ricerca in psicologia dello sviluppo, che mostrano che l’apprendimento permanente è generalmente del tutto possibile».

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