L’early retirement, l’arte di andare in pensione prima dei quarant’anni

L’early retirement, l’arte di andare in pensione prima dei quarant’anni

 

Smettere di lavorare prima del tempo, essere liberi da ogni vincolo professionale e gestire appieno e in totale autonomia la propria vita. Impossibile? Non secondo il movimento FIRE (Financial Independence, Retire Early), seguito soprattutto dai millenial che vogliono costruirsi una vita diversa da quella dei propri genitori o nonni, puntando ad arrivare ad una certa indipendenza finanziaria. L’obiettivo da raggiungere è uno solo: andare in pensione a 40 anni (o comunque il prima possibile).

L’early retirement, che letteralmente sta per “andare in pensione presto”, è un tema che negli ultimi anni sta facendo molto discutere in diverse parti del mondo. In Italia in realtà se ne parla ancora poco, per diversi motivi: gli stipendi sono ancora troppo bassi, la pressione fiscale è alta e i cittadini non nutrono molta fiducia nella crescita economica del proprio Paese. In sintesi, è veramente difficile riuscire a risparmiare. In altre parti della Terra, invece, il punto centrale, e che attira i nuovi “adepti”, è appunto l’idea di poter mollare tutto – inteso come quelle attività che in qualche modo ci vincolano e ci occupano del tempo – per lasciare spazio alle proprie passioni, interessi e hobby finché si è abbastanza giovani e sufficientemente energici per farlo.

Il trend del FIRE è nato negli Stati Uniti intorno agli anni ’90, prendendo spunto dal libro del 1992 “O La Borsa o La Vita” (“Your Money or Your Life”) di Vicki Robin e Joe Dominguez. Tuttavia il movimento ha raggiunto l’apice del successo dopo il 2011, quando l’ingegnere di software canadese Peter Adeney ha lanciato il suo blog con lo pseudonimo di “Mr. Money Mustache”, raccontando agli utenti di come è riuscito ad andare in pensione a 30 anni, senza doversi più preoccupare del denaro. È da allora che la sua storia ha iniziato a viaggiare, arrivando a diffondersi per tutta l’Europa.

Per riuscire nell’intento prefissato dal FIRE (ovvero andare in pensione molto prima del previsto) è importante che alla base regni il principio della riduzione delle spese. Più nello specifico, risparmiando fino al 50-70% del reddito annuale, i guru del movimento mirano a vivere di rendita, facendo di tanto in tanto piccoli prelievi dai fondi di investimento accumulati. A loro dire, in questo modo non sarà difficile accumulare abbastanza “ricchezza passiva” da non dover più lavorare per vivere.

Tuttavia non è sufficiente risparmiare con costanza e dedizione. È necessario che una parte dei soldi messa da parte venga, appunto, investita, come insegnano i mercati finanziari. Attraverso alcuni calcoli matematici, il FIRE sostiene che per raggiungere l’indipendenza economica bisogna riuscire a risparmiare venticinque volte le spese di un anno. Tradotto: se vuoi andare in pensione con un budget annuale di 50.000€, dovrai prima riuscire a mettere da parte 1.250.000€. A quel punto, e grazie agli investimenti, le rendite passive saranno sufficienti a coprire le spese per molti anni (a patto che ogni anno almeno il 4% dei tuoi investimenti non sia toccato in alcun modo).

Riassumendo, potremmo dire che i principi fondamentali per il FIRE sono: iniziare a pianificare per il futuro, trovando modi per ridurre le spese e risparmiare il più possibile. È importante, allo stesso tempo, provare ad aumentare le entrate, imparando ad esempio ad investire i risparmi per generare reddito passivo. Quanto è realistico che la pensione anticipata si realizzi davvero?

La strada non è di certo semplice, soprattutto perché non è facile mettere da parte quasi tutto il denaro guadagnato. Ci sono degli imprevisti, eventi inattesi che inevitabilmente finiscono per alleggerirci il portafoglio. E soprattutto, ci sono molte rinunce. Va da sé che risparmiare a questi livelli comporta numerose privazioni. Si risparmia sulle vacanze, sul divertimento, sugli acquisti e sulle piccole cose quotidiane. Si tira la cinghia economizzando il più possibile sul carrello della spesa o su altre abitudini: no ai ristoranti, al parrucchiere o alle lezioni di chitarra. È come rinunciare al presente per dedicarsi totalmente al futuro. Saresti disposto a farlo?

 

11 maggio 2022

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