Il futuro è sempre più veloce: con Hyperloop potremmo viaggiare da Milano a Roma in mezz’ora

Il futuro è sempre più veloce: con Hyperloop potremmo viaggiare da Milano a Roma in mezz’ora

 

Il mondo dei trasporti sta vivendo diverse fasi di crescita e cambiamenti. Dalle automobili elettriche, che riducono le emissioni di sostanze nocive, a quelle con guida automatica. Ma c’è una cosa su cui le aziende del settore stanno investendo molto: il tempo. E un’altra importante rivoluzione che bussa ormai alle porte da qualche anno potrebbe essere la chiave di svolta: il treno Hyperloop, un mezzo super veloce (pensato da Elon Musk circa 10 anni fa) che per muoversi non ha bisogno di rotaie, né cavi dell’alta tensione, ma di capsule che viaggiano sottovuoto.

Nell’ultimo decennio sono stati messi a punto prototipi, a cui sono seguite decine di test. Sono addirittura già stati lanciati veri e propri progetti di costruzione delle prime strutture idonee per far viaggiare Hyperloop. Di che cosa si tratta nel concreto, e quanto potrebbe rivoluzionare le nostre vite se diventasse realtà?

Quando Musk parlò per la prima volta di Hyperloop era ormai (o già) il 2012. Raccontando del progetto, lo aveva definito la “quinta modalità di trasporto”, qualcosa di immune ai cambiamenti meteorologici, senza il rischio di incidenti, con consumi bassi e molto più veloce di un aereo. Poco tempo dopo, tra il 2012 e il 2013, gli ingegneri di Tesla e SpaceX erano già a lavoro sulla creazione dei primi modelli, di cui poi pubblicarono i risultati. Il loro era un invito rivolto a tutti: lavorate e lavoriamo sull’idea, cambiamo il modo di muoverci.

Quello che distingue Hyperloop da un “semplice” treno è la modalità di spostamento. La caratteristica fondamentale di questi velocissimi treni è quella di muoversi all’interno di tubi nei quali è stato creato un ambiente simile al vuoto. Il risultato è una capsula (una specie di vagone) che, sfruttando la tecnologia della lievitazione magnetica, viene spinta da un motore elettrico ultra efficiente in un percorso con un attrito bassissimo. È proprio l’assenza di resistenza che permetterà di raggiungere velocità molto alte senza necessariamente aumentare i consumi. 

Alla “sfida” lanciata da Musk dieci anni fa  non tutti sono rimasti indifferenti. Hyperloop è un mezzo di trasporto altamente ambizioso, difficile sì da realizzare ma che, se completato, darebbe prestigio all’azienda madre. Per questo negli anni diverse imprese si sono cimentate nella sua costruzione, lanciando progetti autonomi in diverse parti del mondo.

La prima società a intraprendere questo percorso è stata la Hyperloop Transportation Technologies (HTT), fondata da Dirk Ahlborn e Bibop Gresta, e che sta lavorando a quattro prototipi differenti: il più famoso è quello Abu Dhabi, chiamato così perché è pensato per connettere la città ad Al Ain, passando per Dubai. L’obiettivo preposto è alto e ambizioso: concludere la prima tratta e renderla operativa già entro il 2023.

Anche l’Italia ci sta mettendo del suo. Seppure le maggiori speranze sono riposte nei progetti di Dubai, degli USA e di Mumbai (sarà uno di questi tre, molto probabilmente, il primo Hyperloop a esser operativo), da qualche tempo si è iniziato a parlare anche di un treno nostrano. La società Hyperloop Italia e lo studio Zaha Hadid Architects collaborano per valutare la fattibilità del progetto con l’obiettivo di tirare fuori dal cilindro, entro il 2030, un treno iper veloce, in grado di (almeno inizialmente) coprire piccole tratte. Si potrebbe cominciare collegando Milano e Malpensa, con una durata prevista di soli dieci minuti. 

In questo senso, il Veneto è la prima Regione in Europa a proporsi per una sperimentazione. A dicembre la giunta regionale, presieduta da Luca Zaia, ha approvato il protocollo d’intesa tra il Ministero delle Infrastrutture e Concessioni autostradali venete per “collaudare” un futuro Hyper Transfer: permetterà ai convogli (che trasportano merci) di viaggiare a 1.000 chilometri l’ora.

“Oggi si pongono le basi per un futuro in cui la tecnologia applicata alla mobilità consentirà di pensare alla connettività e alla sostenibilità non più come ad una ipotesi avveniristica ma come una realtà concreta e quotidianamente fruibile da parte di tutti i cittadini”, ha detto Zaia in merito.

Cosa si potrebbe fare ancora, grazie ad Hyperloop? Viaggiare da Roma a Milano in 30 minuti, ad esempio, o da Milano a Parigi in un’ora. Secondo gli esperti si potrà inoltre avere un trasporto merci con un costo più basso, ma in tempi più rapidi. Viaggiando in totale sicurezza. Secondo Bibop Gresta, “La levitazione avviene esclusivamente attraverso il movimento, quindi in caso di qualsiasi interruzione di corrente, i vagoni continueranno a levitare e toccheranno il suolo soltanto una volta raggiunta la velocità minima di sicurezza”.  

Sicuramente ci sarà ancora da aspettare prima di vedere Hyperloop sfrecciare a 1.200 chilometri all’ora. Non è così semplice avere dei permessi per costruire “tubi” lunghi abbastanza per sperimentazioni più complesse (e che siano su territori piani, lisci) per far viaggiare il treno. Ma intanto, possiamo cominciare a immaginarlo così: un treno che accelera progressivamente fino alla velocità massima mentre a noi, che siamo all’interno, sembrerà un normalissimo viaggio per tornare a casa. 

2 marzo 2022

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