Compra ora paghi domani: la formula preferita da Millenials e generazione Z

Compra ora paghi domani: la formula preferita da Millenials e generazione Z

 

Non solo case, auto e grosse cifre: a chi non piacerebbe poter frazionare in rate anche il pagamento di piccoli oggetti? Un paio di scarpe che osserviamo in vetrina da tempo, ad esempio, o una comoda tuta che sembra perfetta per il primo giorno di palestra. Se la risposta è “sì, mi piacerebbe”, sappi che non sei l’unica persona a pensarlo: il 42,7% degli italiani sceglie di pagare a rate. È sulla scia di questa esigenza che nel 2019 è nata a Milano la startup Scalapay, ideata da Simone Mancini e Johnny Mitrevski, a cui si sono uniti nelle prime fasi Raffaele Terrone, Daniele Tessari e Mirco Mattevi, e che consente agli utenti di suddividere il pagamento di un oggetto desiderato in 3 rate e senza interessi. “If you love it Scalapay it” recita il motto, una formula acquista ora e paga dopo che incentiva gli acquirenti a spendere il più possibile online, senza pensarci troppo. Motivo per cui l’utilizzo di Scalapay è cresciuto così tanto che ora il team conta oltre 150 persone.

Nel dettaglio, funziona così: la prima rata viene versata dall’utente direttamente al momento dell’acquisto. Le altre due, invece, seguono una scadenza mensile: la seconda un mese dopo il giorno dell’acquisto e la terza due mesi dopo il giorno dell’acquisto.

Una formula che, neanche a dirlo, va incontro alle esigenze soprattutto dei più giovani. E non solo. Nel giro di un paio d’anni i clienti sono aumentati esponenzialmente, così come gli investitori, che hanno sottoscritto un finanziamento del valore di 155 milioni di dollari. Denaro che, sommato al precedente, conferisce alla società milanese un valore di 700 milioni.

“Ci siamo resi conto che il 70-80% delle transazioni online non veniva completata, così è nata l’idea”, affermano i creatori. Succede spesso che, infatti, molti utenti arrivino fino alla fase finale degli acquisti (il cosiddetto carrello riepilogativo) e lì, in quel momento, avvenga una sorta di auto colpevolizzazione: ora posso permettermi questa cifra? Non sarebbe meglio spenderla per cose più urgenti? Mi serve davvero quello che ho selezionato? Sono quesiti che Millennials e Generazione Z si pongono in virtù del fatto che spesso la loro “categoria” è caratterizzata da lavori saltuari, contratti a breve termine e paghe molto basse. Gli italiani che hanno usufruito finora della rateizzazione di Scalapay, infatti, sono stati per l’80% di età compresa fra 18 e 45 anni, per il 60% donne, e per il 64% hanno ripetuto l’acquisto nell’arco di tre mesi.

Avendo come modelli e punti di riferimento due target ben precisi, i venditori e i consumatori finali, Scalapay ha un duplice obiettivo: da una parte permettere “al negozio” di aumentare il proprio scontrino medio e le proprie conversioni, fidelizzando il cliente e spronandolo a nuovi acquisti. Dall’altra, aumentare il potere di acquisto degli acquirenti, evitando un impatto troppo elevato sul loro budget mensile e permettendogli di comprare senza troppi sensi di colpa.

Il tutto senza alcun rischio per i commercianti che, invece, ricevono immediatamente da Scalapay l’intero importo del pagamento che spetterebbe al cliente (e che restituirà poi).

Sono più di 3000 i brand che hanno deciso di associarsi a Scalapay. Fra questi esperti d’abbigliamento come Alberta Ferretti, Intimissimi, Liu Jo, Luisa Spagnoli, Moschino, MSGM, Twinset oppure quelli più tecnologici come Swappie e Trandevice. E poi tante altre categorie: viaggio, beauty, utilità per la casa. Oltre all’Italia, da quando Scalapay esiste ha offerto servizi anche in Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Finlandia, Belgio, Paesi Bassi e Austria.

Un grande risultato che denota come, per avere successo, sia necessario prendere il punto di vista di chi compra, analizzarne la condizione economica e sociale e rendersi più vicini possibili alle sue esigenze.

 

3 novembre 2021

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