Come raggiungere il focus secondo Einstein

Come raggiungere il focus secondo Einstein

Poche persone possono essere definite dei geni, ma uno di questi è sicuramente Albert Einstein. E se la gran parte della sua genialità è un’eccezione difficile da imitare o ripetere, per qualcosa possiamo dire di poterci avvicinare al celebre fisico. Einstein, infatti, aveva una strategia per concentrarsi e per aumentare la produttività, e seguirne alcuni punti può aiutare anche noi.  

Ma quindi Einstein come aumentava la sua produttività? Non si tratta solo di capire cosa sia necessario fare, ma soprattutto di comprendere cosa non fare. Il celebre scienziato aveva abbracciato l’idea per cui siamo più produttivi quando ci concentriamo su un numero molto limitato di progetti ai quali possiamo dedicare una grande quantità di tempo ed attenzione. Quindi il primo e grandissimo suggerimento che oggi ci darebbe è di scegliere i propri obiettivi, selezionare quei traguardi che valgono la pena e focalizzare lì sopra la nostra attenzione e le nostre giornte. Obiettivi difficili richiedono un duro lavoro… E non esistono scorciatoie.

 

Ci sono però anche altre caratteristiche del suo approccio da cui possiamo prendere spunto: 

  1. Passione. Einstein era guidato da una sincera e profonda passione per la fisica, cosa che gli permetteva di mantenere la concentrazione anche di fronte ai problemi impegnativi senza scoraggiarsi.
  2. Solitudine. Il fisico cercava spesso la solitudine per non avere distrazioni. Spesso, ad esempio, faceva lunghe passeggiate in solitaria.
  3. Immagini mentali. L’immaginazione come strumento per risolvere i problemi: Einstein immaginava che processi fisici complessi avessero luogo nella sua mente, dando loro forma e “concretezza”, e questo lo aiutava a sviluppare nuove intuizioni e idee.
  4. Approccio interdisciplinare. Non era un genio per caso: Einstein  conosceva bene diversi campi di studio, tra cui la matematica, la fisica e la filosofia, riuscendo ad attingere dall’una o l’altra disciplina in bae alle esigenze.
  5. Persistenza. Roma non è stata costruita in un solo giorno… E la teoria della relatività non è stata pensata in una sola notte! Il fisico era disposto a lavorare su un problema per mesi o addirittura anni per arrivare a una soluzione.

 

In un mondo perfetto, saremmo tutti degli Einstein. Ognuno di noi avrebbe un solo progetto, o al massimo due, nelle tre sfere principali della propria vita: professionale, extrascolastica e personale. Ma non è proprio così: i tempi moderni ci vogliono sempre più presenti, distratti, interconnessi. Concretamente, sarebbe difficile occuparsi per anni di un progetto senza sapere quando porterà a dei risultati e senza preoccuparsi delle bollette. 

Ma un primo passo è sicuramente iniziare a selezionare: recuperare del tempo e dello spazio da quello che ci distrae, focalizzarci su pochi obiettivi anche a costo di sacrificarne qualcuno, dare priorità a quello su cui si vuole realmente lavorare rispetto ad attività accessorie. Vi immaginate se Einstein, mentre lavorava alla teoria della relatività, avesse tenuto un blog, si fosse iscritto a una serie di club e avesse cercato di diventare un maratoneta?

Provate, quindi. Elencate tutti i vostri obiettivi: professionali, personali ed extrascolastici. Scegliete i due più importanti per ciascuno di essi. Cancellate quelli che non contano o che sono più immaginari che reali. 

Certo, è difficile, ma il risultato può essere rivoluzionario. Magari come la teoria della relatività. 



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