Anche nel nostro Paese i pagamenti digitali hanno superato quelli in contanti

Anche nel nostro Paese i pagamenti digitali hanno superato quelli in contanti

L’Italia è spesso associata a sistemi e modi di vivere “vecchi”, all’antichità rispetto alla modernità, alla tradizione più che all’innovazione. 

Secondo i dati forniti dall’Osservatorio della Community di Cashless Society di The European House-Ambrosetti, il nostro Paese si colloca in fondo alla lista europea per transazioni con carta pro-capite, mentre Danimarca, Finlandia e Svezia sono ormai considerate “cashless society”.

Per questo motivo, non ci si immaginava che il momento potesse essere così vicino, eppure è arrivato: anche gli italiani preferiscono i pagamenti digitali rispetto a banconota e moneta.

Nei primi sei mesi del 2022, infatti, i pagamenti cashless hanno visto un incremento pari a un +22%, e si prospetta che potrebbero raggiungere un valore di 400 miliardi a fine anno, mentre la quota del contante sta scendendo al di sotto del 50% del totale speso dagli italiani. 

La tendenza, iniziata ufficialmente con il cashback di Stato nel 2020, è stata probabilmente accelerata dalla pandemia, che ha dato un grande incentivo agli acquisti tramite e-commerce, facendo poi “abituare” all’uso della carta anche nei negozi e punti vendita fisici. Un ulteriore impulso in questa direzione è stato dato dall’introduzione, lo scorso 30 giugno, di sanzioni per gli esercenti che non rispettano l’obbligo di accettare pagamenti tramite POS, una misura del governo volta a combattere più efficacemente l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro.

Oltre alla più tradizionale carta contactless, che si conferma la modalità di pagamento prediletta nei negozi, sono in crescita anche l’utilizzo di smartphone e dispositivi wearable, come gli smartwatch. 

«Sono i pagamenti tramite smartphone e wearable a vivere la crescita maggiore: con un +139% negli ultimi 12 mesi, raggiungono un valore di 6 miliardi di euro nel solo primo semestre 2022 – evidenzia Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments – Di questi, quasi il 90% è basato su tecnologia contactless Nfc. Il restante è appannaggio di app che si basano su altre tecnologie (come i Qr Code o la geolocalizzazione) e che rappresentano circa il 24% rispetto al numero di transazioni».

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